Descrizione
In tempi remotissimi, sulla via che portava a Cerrate, alla periferia del paese, ai primi del Cinquecento, a devozione di don Pietro Capuzzimati, sorse una cappellina sui ruderi di un'altra più antica dedicata a S.Maria, Mater Domini, della quale nulla o quasi si sa, tranne che probabilmente era di pertinenza dei monaci basiliani, accesi fautori del culto mariano. Invece, nella relazione di mons. Polidori durante la Visita Pastorale del 1676, si legge che questa piccola nuova cappella distava pochi passi dal paese, che non aveva alcuna rendita, che vi si celebrava tre volte al mese, ed infine che la 2° domenica dopo Pasqua era meta di una processione, alla cui conclusione l'Arciprete vi celebrava la Messa cantata sul piccolo ed unico altare, sormontato dall'immagine affrescata della Vergine Maria. Solo agli inizi del Settecento (1727) accanto ad essa si aggiunse un corpo di fabbrica più grande e archettonicamente più complesso, destinando l'originaria cappellina a sacrestia. Mezzo secolo dopo, poi, ci furono altri importanti rifacimenti, grazie al contributo di un devoto, come si può rilevare da un'epigrafe, posta sulla facciata al di sopra del portone e datata 1778. Ma fu per la generosità di una ricchissima pia donna di Galatone, Giuseppa De Paulo, che l'ormai ampia navata fu arricchita ai primi dell'Ottocento dai due altari, dedicati alla Beata Vergine di Sanarica e alla Madonna del Buon Consiglio. Sicchè nel frattempo, solo il 22 febbraio 1921, il vescovo, mons. Gennaro Trama, la eresse a parrocchia, intitolandola a Mater Domini. Per cui, fu poi mons. Egidio Manieri, nominato primo parroco il 26 maggio 1923 che, negli anni '30, vi apportò ulteriori modifiche, aggiungendovi altri locali e restaurandola di nuovo con immensa soddisfazione del vescovo dell'epoca, mons. Alberto Costa, che la volle riconsacrare il 22 aprile del 1937, durante le solennità dekl Congresso Eucaristico diocesano, svoltosi fastosamente a Squinzano.
Testo: prof. Angelo Cappello