Descrizione
Villa Cleopazzo: La Storia
La costruzione della Villa si deve ad Ermanno Cleopazzo (1840 – 1927) che iniziò i lavori di costruzione nell'anno 1913 per concluderli nel 1917.
Concepita come residenza rurale la Villa, che si estende su una superficie di circa 410 mq., si sviluppa su due livelli: il primo piano, originariamente destinato a residenza della famiglia padronale, ed il piano terra, creato per ospitare la servitù, la cucina ed i magazzini. Del vasto terreno che agli inizi del secolo circondava la residenziale dimora oggi rimane ben poco, solo poche sbiadite immagini conservano, infatti, il ricordo del rigoglioso frutteto e del lussureggiante vigneto che un tempo era possibile scorgere affacciandosi dai balconi della Villa.
Posta al centro di un vasto giardino, la nobiliare dimora si staglia all'orizzonte come un malinconico canto di un romantico secolo che muore, lasciando il posto all'ultimo genito del secondo millennio. Lo stile architettonico "Liberty", secondo i cui canoni è stata realizzata, preannuncia, infatti, una rivoluzione sociale e culturale che aprirà le porte, poi, alla travolgente evoluzione tecnologica della seconda metà del XX secolo.
Il balcone centrale, correlato da motivi decorativi floreali, tipici dello stile "Liberty", al monumentale portone centrale, presenta una finestra tripartita recante in alto lo stemma policromo della "famiglia Cleopazzo".
Divenuta nel 1939 proprietà comunale, la Villa è stata sede della G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio) e del primo nucleo della Scuola Media "A. Oriani" di Lecce. Dal secondo dopoguerra e fino agli inizi degli anni sessanta, l'antica dimora ha ospitato la sede dell'O.N.M.I. (Opera Nazionale Maternità e Infanzia).
Dalla fine degli anni Sessanta e sino alla metà degli anni Ottanta, la Villa ha ospitato dapprima alcune sezioni della Scuola Elementare "E. De Amicis" e, dopo, alcune classi della Scuola Media Inferiore "G. Carducci".
I lavori di recupero della Villa hanno avuto inizio nel 1988 e sono stati curati dall' arch. Nicola Miglietta, che, nell'azione di restauro, ha mirato principalmente a ridare splendore alle originarie armonie delle forme, senza stravolgere gli originari equilibri architettonici.
Dal 2003 l'antica residenza dei Cleopazzo è sede della Biblioteca Comunale, arricchitasi di recente con l'attivazione delle sezioni della Mediateca e dell'Emeroteca. Il salone centrale della Villa denominato "Sala Cenacolo" ospita convegni, concerti, proiezioni e serate culturali in genere.
La Biblioteca Comunale, divenuta "capofila" delle biblioteche dell'Unione dei Comuni del Nord Salento, con l'annessa Mediateca e la saletta multimediale realizzata nella "Sala Cenacolo", unitamente alle tante rassegne che da giugno a settembre animano nelle calde serate estive il giardino dell'antica dimora padronale, ha reso ormai la Villa il cuore pulsante della cultura cittadina e del Nord Salento.
"… E di quel grillo il cui solitario canto nell'adiacente frutteto si diffondeva nella frescura notturna delle torridi estate degli albori del secolo. oggi rimane solo un ingiallito ricordo…."
Complimenti, Villa Cleopazzo, hai quasi cent'anni ma non li dimostri!