Descrizione
È nella S. Visita di mons. Pignatelli del 1698 che, nella sua relazione, si menziona per la prima volta la cappella di S. Giuseppe, fatta costruire nel 1696 (la data è incisa sull'architrave del portone) dal chierico Antonio Carlo Saetta per espressa volontà di Giustiniano Angeletta e, originariamente dotata di un altare con una tela raffigurante S. Carlo Borromeo. Invece, da quella di mons. Caputo del 1851, si ricavano i motivi della sua interdizione ed inidoneità al culto divino, nonché le sollecitazioni perché si risolvesse tale increscioso problema al più presto. Purtroppo, però, la sua riedificazione avverrà alla fine del secolo XIX, nel 1891, a devozione del sig. Francesco Taurino, poi confratello dell'omonima congrega, sorta qualche anno dopo. Infatti, nel 1904 mons. Trama, nella sua Visita Pastorale farà gli elogi ai confratelli per la pulizia e l'ordine riscontrati nella cappella. Essa ormai si presentava con l'altare maggiore dedicato a S. Giuseppe Patriarca e con altri tre (nicchie più che altari) dedicati a S. Anna, all'Addolorata ed al Sacro Cuore di Gesù. Successivamente, intorno agli anni '30 del secolo scorso, fu decorata con pitturazioni parietali, che ricordavano scene della vita di Gesù e i Quattro Evangelisti. Infine, nel 2008, dopo un lungo periodo di chiusura e abbandono, essa è stata convenientemente restaurata per interessamento della Confraternita e riaperta doverosamente al culto.
Testo: prof. Angelo Cappello